L’insegnamento delle lingue nella scuola superiore italiana, un problema?

le lingue nella scuola superiore in Italia

La lingua inglese è materia obbligatoria in 14 paesi europei, tra cui l’Italia. È di gran lunga la lingua straniera più insegnata in quasi tutti i paesi a tutti i livelli di istruzione. La percentuale di alunni che studiano inglese a tutti i livelli di istruzione è sempre in aumento, anche se nell’istruzione secondaria spicca la percentuale relativamente bassa di alunni che studiano lingue negli indirizzi di studio professionale in confronto a coloro che frequentano il liceo. Si tratta di questioni molto importanti in un’Europa e in un mondo sempre più globalizzato.

In Italia l’insegnamento dell’inglese come prima lingua straniera è obbligatorio a partire dai 6 anni di età, anche se in altri paesi dell’Unione Europea è proposto sin dall’età prescolare. La riforma italiana del 2010 rende obbligatorio l’apprendimento delle lingue straniere sino al termine della scuola secondaria superiore. Da questi dati, però, sorge una domanda: gli studenti italiani studiano l’inglese per almeno 13 anni (dalla scuola primaria alla scuola superiore), ma nonostante ciò, perché al termine di questi molti di loro presentano ancora enormi lacune e difficoltà? È risaputo che gli italiani non siano i migliori parlanti della lingua inglese: troppo spesso si sentono alunni che non riescono a sostenere una conversazione, sbagliano verbi, pronuncia, non sono per niente scorrevoli o magari addirittura si vergognano di parlare nella lingua straniera? Ma questo perché avviene? Dopo tutti quegli anni passati sopra ai libri? Sicuramente la risposta non è una, ma se vogliamo fare un quadro generale, sicuramente il problema principale risiede nell’insegnamento scolastico.

 le lingue nella scuola superiore in Italia

 Scopriamo, quindi, insieme i problemi che persistono e come potremmo risolverli.

 Criticità dello studio dell’inglese a scuola

Il periodo di studio dell’inglese da parte degli studenti italiani è molto lungo, ma non sembra sufficiente per il loro raggiungimento di un livello base e accettabile. Questo vuol dire che il problema non sta nel tempo utilizzato per lo studio, ma più che altro nel come viene loro insegnata la lingua.

Alla fine della scuola dell’obbligo, infatti, il livello di competenza dell’inglese di uno studente dovrebbe essere come minimo B1, secondo il Quadro Comune Europeo (CEFR) di riferimento (la griglia utilizzata per valutare la conoscenza delle lingue straniere), e per un maturando (quindi alla fine dei 5 anni di scuola superiore) dovrebbe essere il livello B2. Questo significa che dovrebbe capire un testo, anche abbastanza complesso, e saper prendere parte ad una discussione, spiegando il suo punto di vista. Lo studente dovrebbe fare frasi corrette dal punto di vista grammaticale e avere una discreta varietà di lessico. Ma i risultati non sono sempre questi, anzi, tutto il contrario.

 lo speaking è importante

Purtroppo, il fatto di non riuscire ad esprimersi e non sentirsi sicuri nel parlare, genera ancora più frustrazione e demotivazione. È come un cane che si morde la coda: lo studente sarà sempre meno sicuro di sé e finirà per non parlare del tutto. In questo modo, però, non farà pratica, e si crea un ciclo senza fine dal quale è difficile uscirne. Gli alunni, invece, dovrebbero essere abituati a parlare fin dalle lezioni in classe, dove si sentono più sicuri perché sono con molti altri studenti dello stesso livello. Solo così possono praticare, sbagliare e venire corretti, per poi imparare e sentirsi sicuri di parlare anche al di fuori delle mura della classe.

Come migliorare l’apprendimento della lingua

Individuate le criticità, bisognerebbe cambiare strategia o rivolgersi ad altre fonti di insegnamento.

Partendo dal principio, l’apprendimento delle lingue è incentrato su 4 abilità fondamentali: l’ascolto, il parlato, la comprensione e la scrittura. Partendo da questo, possiamo dire che la scuola italiana si basa soprattutto sulla lettura e sulla scrittura, sulla grammatica, sullo studio attraverso i libri. Al contrario, il cosiddetto “speaking” è molto trascurato dalla maggior parte degli insegnanti. Questo fa sì che gli alunni non parlano abbastanza in classe e non praticano questa abilità. Per questo motivo, spesso, le lacune degli studenti italiani non sono tanto nella comprensione o nella scrittura, ma molto più nell’orale.

criticità dell’insegnamento a scuola

Nella vita di tutti i giorni, però, se vogliamo andare all’estero per lavoro o anche solo per poter comunicare con qualcuno che non parla la nostra lingua, o se vogliamo farci capire all’estero, l’importante non è saper leggere un testo scritto o saper scrivere un tema argomentativo: l’abilità principale è quella di riuscire a parlare in modo sicuro e fluente.

Da qui capiamo quanto sia importante la pratica della produzione orale, ma anche dell’ascolto, perché attraverso l’ascolto riusciamo a capire, immagazzinare le informazioni, conoscere la pronuncia e infine cercare di imitare riproducendo ciò che abbiamo ascoltato. Detto ciò, un importante compito dell’insegnante dovrebbe essere quello di parlare sempre e solo in inglese: alunno e docente dovrebbero utilizzare unicamente l’inglese per comunicare durante l’intera lezione. Questo, però, avviene raramente, poiché l’inglese non è quasi mai usato regolarmente, ma solo durante lo svolgimento degli esercizi o occasionalmente anche al di fuori.

Anche l’organizzazione di gite e viaggi d’istruzione legati all’insegnamento delle lingue può essere un modo per stimolare l’interesse degli studenti. Durante un periodo all’estero, infatti, anche se breve, gli studenti sono sempre esposti alla lingua straniera, ed è un modo molto efficace per spronarli a parlare.

 Per essere valido e adeguato, l’insegnamento delle lingue straniere ha bisogno di docenti altamente qualificati e soprattutto con il giusto metodo, che renda gli allievi attivi e partecipi. Se l’apprendimento a scuola non è sufficiente, quindi, spesso è consigliabile rivolgersi a un corso specifico: siccome, come abbiamo visto, l’ascolto e la produzione orale sono componenti fondamentali, è importante ricevere l’insegnamento da un docente madrelingua, che riesca a mettere realmente in pratica le conoscenze, in modo da prepararvi per una reale conversazione nella vita di tutti i giorni.

Grazie ai corsi, poi, potrete scegliere se avere  una formazione individuale, che permette al docente di concentrarvi su di voi, o in gruppo, in modo da poter parlare con altri studenti.

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