L’importanza delle lingue nel mercato del lavoro è un requisito fondamentale per l’inserimento di un candidato da parte dei recruiters che si occupano di trovare le persone ideale da presentare alle aziende in cerca di personale qualificato. Mentre fino a una decina di anni fa il requisito “lingua” era marginale ora essere bilingue è quasi diventato normalità.
Per questo motivo costruire il proprio curriculum vitae attorno a questa competenza è sicuramente un vantaggio non indifferente per chi vuole essere in vista e mettere in evidenza questa capacità.
L’importante è dichiarare la verità sulle proprie competenze linguistiche ed inserire nel dettaglio il livello di conoscenza delle lingue e come si è ottenuto. I livelli di conoscenza linguistica si possono classificare in elementare, intermedio, intermedio avanzato, madrelingua. Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta.
- Se le vostre conoscenze linguistiche sono basiche e si limitano a livelli di comunicazione essenziali come il saper salutare, avere delle conversazioni basiche sufficienti ad avere un sufficiente dialogo, possono classificarsi come elementari.
- Se avete padronanza della lingua ma non riuscite a sostenere dialoghi più approfonditi e professionali, potete inserire che il vostro livello di conoscenza della lingua è intermedio.
- Se, invece, avete un ricco vocabolario e riuscite a parlare naturalmente di qualsiasi argomento, personale o professionale che sia, in questo caso potete inserire nel cv che avete una conoscenza avanzata della lingua.
Il caso migliore è quello di essere madrelingua: in questa situazione non c’è molto da dire se non scrivere sul proprio curriculum vitae che si è madrelingua e che si ha la profonda conoscenza della lingua.
C’è da dire che nel caso in cui vi collocate nel livello elementare od intermedio, il più delle volte è sconsigliato andare nel dettaglio e tralasciare la descrizione della conoscenza linguistica. Piuttosto sarebbe meglio focalizzarsi nel mettere in evidenza le proprie capacità formative e professionali di risalto nel proprio percorso di carriera. A questo punto la conoscenza linguistica andrebbe in secondo piano e risulterebbe come una conoscenza secondaria e non una skill fondamentale della vostra persona.
Quali sono le lingue più richieste nel mondo del lavoro
Se vi state chiedendo quali sono le lingue più richieste nel mondo del lavoro, sappiate che sicuramente la lingua inglese è quella internazionale parlata da tutti e di conseguenza più richiesta. Infatti viene spesso e volentieri indicata come un prerequisito dalle aziende e quasi un’ovvietà visti i tempi della digitalizzazione e del mercato in continua evoluzione.
Lo spagnolo, essendo la seconda lingua più parlata al mondo, è una delle lingue più richieste per entrare nel mondo del lavoro.
Il francese, al contrario di quanto si pensi, è parlata in più di 50 paesi nel mondo. Può essere considerata una chiave strategica in fase di colloquio se si intende entrare in un’azienda che tratta scambi commerciali o ancora meglio che tratta con organi internazionali diplomatici.
Il tedesco è la skill richiesta dalle aziende che operano nel settore economico. Visti i grandi scambi commerciali che ci sono tra Italia e Germania può essere un vantaggio competitivo non indifferente.
L’arabo è la lingua dei mercati che stanno conquistando l’economia mondiale. Sicuramente conoscere questa lingua è un biglietto da visita che, inserito nel proprio cv, garantirà l’accesso diretto in azienda. Stesso discorso vale per la lingua cinese. Avere una persona in azienda che conosca il cinese e che possa interloquire con il mercato cinese è una chiave di svolta.
Come e dove inserire le competenze linguistiche nel curriculum vitae
Solitamente le competenze linguistiche nel cv sono inserite in una barra laterale ma se rappresentano la vostra skill preminente il consiglio è quello di inserirla nella presentazione in maniera preminente.
Potete raccontare nel dettaglio, senza esagerare, come avete acquisito la padronanza e la conoscenza della lingua e quali tipi di conversazioni e quali tipologie di lavoro sareste in grado di fare.
Per esempio, in ambito commerciale, potete inserire che la vostra conoscenza della lingua inglese è avanzata espletando le mansioni in grado di svolgere: conversazioni professionali con clienti esteri; scrittura di articoli, email e newsletter professionali; redazione di preventivi, business plan e simili.
In questo caso andrete a dare un quadro più chiaro al recruiter che sicuramente, se in linea con ciò che le aziende stanno cercando, sarà in grado di inserirvi tra la lista dei candidati da ascoltare per un colloquio conoscitivo.
L’inserimento di lavori già svolti, ancor meglio se in formato digitale, aiuteranno il recruiter a scegliere voi rispetto ad altre persone. Far vedere di conoscere la lingua in maniera approfondita e allo stesso tempo far vedere che si è in grado di usare la strumentazione digitale costituiscono un ottimo biglietto da visita.
Se non sarete chiamati non scoraggiatevi perché vuol dire che l’azienda non è interessata a una figura professionale e competente come la vostra. Nel caso in cui, invece le vostre conoscenze della lingua inglese sono basiche, come già abbiam detto prima, limitatevi ad inserire nella barra laterale solo il livello di conoscenza delle lingue e soffermatevi nel corpo centrale del cv ad elencare le vostre qualità ed esperienze maturate nel vostro percorso professionale.
L’importante è scrivere la verità in modo da non far perdere tempo alle aziende e soprattutto a voi! Sostenere dei colloqui che avranno sicuramente esito negativo perché non conformi a ciò che avete inserito nel cv, non farà altro che farvi avere un approccio negativo al mondo del lavoro.